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giovedì 22 ottobre 2020

La società della cura - La serata

Un Auditorium “Aldo Moro” distanziatamente affollato ha accolto lunedì sera il ritorno nella sua Saronno Marco Bersani, storico consigliere comunale ecologista della città e oggi portavoce nazionale dell’associazione Attac Italia, per conto della quale ha illustrato il “Manifesto per la Società della Cura”.

E’ un’iniziativa nazionale, che – proposta da alcune associazioni – ha raccolto 150 adesioni di gruppi e organizzazioni, oltre che di centinaia di singole personalità e che il gruppo saronnese di Attac ha deciso di proporre ai propri concittadini.

Si tratta della prima iniziativa politica cittadina dall’insediamento della Giunta Airoldi: vi erano presenti – oltre a cittadini e numerosi rappresentanti di associazioni – consiglieri comunali e assessori, oltre al nuovo sindaco, attraverso un suo messaggio di saluto e riflessione proposto all’assemblea dagli organizzatori.

Nonostante le ulteriori restrizioni al movimento delle persone annunciate dal governo e – proprio lunedì – dal presidente della Regione Lombardia, un pubblico attento – cui si aggiungerà quello della registrazione della serata (che sta per essere pubblicata sul blog e sul profilo facebook di Attac Saronno), un affollato gruppo di attenti cittadini e cittadine ha interloquito sui diversi punti salienti della proposta di Attac. Quest’ultima ha come scopo “di non ritornare alla normalità, perché la normalità era il problema”, ma di cogliere la drammatica occasione offerta dalla pandemia di ricostruire le basi dell’economia e della società su criteri più umani, mettendo al centro la cura delle e tra le persone e uscendo dall’economia del profitto.

Attac si prende la briga di costruire anche a livello locale alcune proposte concrete di riorganizzazione di Saronno, che si vorrebbe “Città della Cura”, a partire da scelte molto concrete fatte dall’amministrazione in tema di urbanistica (partecipazione dei cittadini alle scelte più importanti, a partire dal PGT e da alcuni aspetti del bilancio), di finanza locale (ristrutturazione dei debiti dell’amministrazione, possibili sforamenti legali del “pareggio di bilancio economico”, concetto da superare), di socialità (riapertura del municipio ai cittadini, politiche sociali inclusive).

 

Il dado è tratto: gli amministratori presenti si sono dichiarati in gran parte d’accordo con i concetti espressi dal manifesto per la Società della Cura e disponibili al confronto sulla proposte da costruire in città.

I prossimi appuntamenti su questo tema, preannunciati a fine serata, verteranno sul tema della sanità pubblica – uno degli aspetti toccati dal Manifesto – sotto forma di “corso di autoformazione” che Attac proporrà alle e ai saronnesi (e non solo) ogni lunedì di novembre, secondo una modalità (in presenza o a distanza) e un calendario in via di definizione, che verrà presto reso noto e pubblicizzato.

Intanto vi rimandiamo ad un prossimo e importante appuntamento.

SABATO 24 OTTOBRE

ASSEMBLEA NAZIONALE ONLINE 

DELLA CONVERGENZA "PER LA SOCIETA' DELLA CURA"

aperta a tutte le persone e le organizzazioni aderenti o interessate

prima sessione: ore 11:00-13:00 / seconda sessione 14:30-17:30
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ci incontriamo qui:
Insieme, faremo avanzare il processo di convergenza e i prossimi impegni: 
la piattaforma di proposte concrete e 
la manifestazione nazionale a Roma il 21 novembre

Discuteremo insieme sullo stato della crisi. 
Abbiamo iniziato questo percorso per allargare le faglie aperte dalla pandemia nella narrazione dominante. 
A che punto siamo? Le faglie si stanno allargando o stringendo? Quali spazi per affermare una alternativa sistemica? 
Quali i nostri punti di forza possibile? Quali i pericoli più gravi da fermare? 
E soprattutto, quali gli interventi immediati e straordinari che rivendichiamo nell’immediato dentro la crisi?

Ciascun* di noi vede la situazione dal proprio osservatorio, tematico, territoriale, di genere, culturale, sociale e politico. 
Socializzeremo vertenze e proposte, mettendo a valore le competenze e la pluralità di approcci che la convergenza contiene.

 Attac Saronno


giovedì 8 ottobre 2020

PINELLI UNA STORIA - LA SERATA

Una serata davvero speciale quella dello scorso 25 settembre. Un'occasione particolare per conoscere meglio "la persona" di Giuseppe Pinelli, fuori dagli schemi e dalla "mitizzazione" ai quali, in questi lunghi anni, ci hanno abituato i nostri media. 

Ancor di più gradevole per il modo con il quale la serata si è sviluppata grazie ai due ospiti, Paolo Pasi giornalista del TG3 e autore del libro "Pinelli Una Storia" presente, appunto, per la presentazione e Silva Pinelli, figlia di Giuseppe. 

Una chiaccherata conviviale, più che una presentazione o una classica esposizione di argomenti, per riscoprire Pinelli da una punto vista "privato", familiare e anche, ovviamente, dell'impegno politico, attraverso aneddoti quotidiani e ricordi che hanno proiettato i presenti in una Milano e una società forse dimenticata ma sempre attuale, anche e soprattutto dal punto di vista delle lotte e delle loro motivazioni che, oggi come allora, ci riguardano, ci coinvolgono e (speriamo) ci coinvolgeranno in un futuro (molto) prossimo.

Buona visione!


  

Attac Saronno.

martedì 8 settembre 2020

Le ragioni del NO! - Felice Besostri - Settembre 2020

 

Un Auditorium Aldo Moro affollato ha accolto, lunedì sera, il costituzionalista Felice Besostri al dibattito pubblico per il NO al referendum costituzionale promosso da ANPI e Attac Saronno.

Assente per indisposizione Duccio Facchini, direttore di Altreconomia, l’avvocato milanese è stato il mattatore della serata. Capace di iniziative che hanno portato alla bocciatura da parte della Consulta di leggi elettorali come l’Italicum e il Porcellum, incompatibili con la Costituzione, Besostri è un convinto sostenitore delle ragioni del No al referendum popolare (“non si chiama néconfermativo, né costituzionale”, ha ribadito) del 20-21 settembre prossimi.

“Irregolare già a partire dal fatto che si svolga su due giorni, contro la legge”, ha esordito “e che lo si tenga insieme alle consultazioni amministrative, regionali e comunali”, fatto su cui Besostri ha basato un ricorso alla Corte Costituzionale, che non si è espressa nel merito, dando comunque il via libera al referendum.

Il comitato del No è fiducioso della risalita dei propri consensi, ridotti al lumicino all’inizio della campagna, ma in forte ripresa: “Sono venuto nei territori dove ero già stato nel 2016, per il referendum di Renzi: anche lì ci davano per sconfitti, poi abbiamo visto com’è andata a finire, grazie a una forte spinta dal basso”.

Quanto aspetterà l’Italia in caso di vittoria del Sì, è certamente – secondo Besostri – un pesante indebolimento in termini di democrazia: non solo per la riduzione del ruolo del Parlamento, definito “il cuore del nostro sistema democratico. E se togli il cuore a una persona, quella muore”. Ma anche perché i provvedimenti messi in campo dalla normativa per il “taglio del Parlamento, non dei parlamentari” sono stati scritti in fretta e in modo che all’apparenza sembra impreciso, ma che in realtà svela come si voglia imprimere una svolta sempre meno proporzionale alla sua composizione.

A parte la forte riduzione di rappresentanza dei cittadini, che scende quasi del 40% facendo sì che in alcune regioni – più penalizzate di altre – vi sia scarsissima possibilità di avere rappresentanti se non ogni 300mila abitanti, c’è il fatto che da 15 anni i rappresentanti del popolo sono nominati dalle segreterie di partito: probabilmente questo “sfoltimento” permetterà di avere una pattuglia di fedelissimi alle segreterie, scartando quelli più legati ai territori, e non di veri rappresentanti del popolo.

Besostri è molto chiaro su questo, come anche sul fatto che la riduzione del numero di presenti nelle commissioni parlamentari – dove le leggi vengono costruite in vista dell’approvazione in aula – permetterà che tre o quattro senatori abbiano in mano il potere di determinare una norma che avrà ricadute su 60 milioni di italiani: “il potere viene così definitivamente consegnato nelle mani delle lobby”.

Insomma, conclude Besostri dopo aver risposto alle numerose domande del pubblico con le sue proposte di riforma da accompagnare al No, “quello che viene propagandato come un provvedimento anti-casta, sarà proprio il trionfo di quest’ultima”.

  

(...alzate un po' il volume....)

E mentre gli organizzatori distribuiscono centinaia di volantini ai partecipanti, chiedendo loro di pubblicizzare capillarmente la partecipazione al voto per il No (non ci sarà quorum del 50% da superare) e di scaricare i video di Besostri dal sito “byoblu”, la serata si conclude con il prossimo appuntamento dato da ANPI e Attac, che – insieme all’Assemblea Antifascista saronnese – si ritroveranno all’Auditorium Aldo Modo venerdì 25 settembre alle 21 per la presentazione del libro “Pinelli, una storia” sulla vicenda biografica del ferroviere partigiano e anarchico ucciso in Questura a Milano, raccontata dal giornalista del Tg3 Paolo Pasi, autore del libro, insieme alle figlie di Giuseppe Pinelli, anch’esse presenti alla serata.

ANPI – ATTAC

lunedì 16 marzo 2020

Servizi sociali per tutte e tutti - 12 febbraio 2020

I servizi sociali, una volta fiore all'occhiello del comune di Saronno, sono stati negli ultimi anni snobbati e depotenziati dall'attuale amministrazione. Dalla chiusura dello sportello migranti (una delle prime mosse di questa giunta) alla riduzione ad "appuntamentificio" per la richiesta del servizio erogato alla cittadinanza. Il risultato è stato quello di creare disagio sia alle persone migranti residenti a Saronno sia ai saronnesi con la ovvia creazione di code agli uffici.

Dis-servizi sociali verrebbe quindi da dire......

Viene cosi introdotta la serata da Roberto Guaglianone di Attac Saronno. Seconda serata inserita nel dibattito cittadino pre-elettorale (la prima trattava il tema delle aree dismesse) per discutere di servizi sociali comunali che dovrebbero essere a servizio di tutte e tutti in un'ottica di gestione partecipativa dal basso, ma che rischiano di diventare un servizio in decadenza.


Esattamente l'opposto di quanto portatoci a conoscenza da Chiara Marchetti del Ciac Onlus di Parma, ovvero un modello nato all'inizio degli anni '90, precursore di quello che poi sarà chiamato SPRAR (ora SIPROIMI) che ha saputo con il giusto connubbio di partecipazione della cittadinanza e della disponibilità dell'amministrazione, quindi a livello locale, accogliere e tutelare persone richiedenti asilo o rifugiati, non creando situazioni differenziate rispetto ai cittadini residenti ma inserendoli in contesti quotidiani piuttosto che servizi sociali in comunione, portando benefici sia ai parmensi, sia ai migranti e sia per i servizi stessi.

Infatti con questo tipo di approccio nel dare risposte alle necessità di cittadini residenti e stranieri, anche i servizi erogati hanno per forza di cose fatto di necessità virtù (appunto), migliorando l'erogazione del servizio sempre più complanare tra i due soggetti richiedenti per soddisfarne la comune esigenza. Sino ad arrivare a sperimentare situazioni dove all'interno del comune (inteso come luogo fisico) vengono inserite realtà costituite da rifugiati che danno loro stessi un servizio alla cittadinanza locale, come può essere anche semplicemente quello di compilare un modulo.

Tutte esperienze che attraverso la competenza e la formazione riescono a fare leva sulla sensibilità delle persone nel vedere in un altro modo lo "straniero" e quindi, anche sul piano culturale, ad accettarlo e ad includerlo nel vivere quotidiano.

Confidiamo che dopo queste due serate i prossimi rappresentanti della futura amministrazione saronnese sappiano trarre il suggerimento che abbiamo voluto trasmettere ovvero che la partecipazione della cittadinanza alle decisioni da assumere in futuro è fondamentale perchè il comune torni a svolgere la propria funzione civica, di prossimità nei confronti della stessa e di lungimiranza sociale grazie al suo coinvolgimento.

Attac Saronno

domenica 1 marzo 2020

UniMig 2020 - "Sport e Inclusione" - 19 Febbraio 2020

“Sport e inclusione”: questo il titolo della prima lezione dell’Università delle Migrazioni di Saronno, che ha riaperto i battenti mercoledì 19 febbraio 2020, nella consueta sede dell’Auditorium Aldo Moro.

Proprio l’inclusione sarà il fil rouge dell’edizione di quest’anno, che si snoderà lungo 5 mensilità, ogni terzo mercoledì del mese fino a giugno. Diversi i temi attraverso i quali si esploreranno le dinamiche dell’inclusione, che certamente riguardano i migranti presenti sul territorio, ma anche molti nativi.

“Perché? Perché ci sembra che proprio l’inclusione sia un obiettivo sempre meno presente nelle politiche sociali e soprattutto in quelle migratorie, a livello nazionale ed europeo”, affermano gli organizzatori, visibilmente soddisfatti per l’esito della Prima lezione. “Abbiamo invitato tutte le società e i gruppi sportivi del territorio, alcuni dei quali hanno risposto al nostro appello. Ma non si sono limitati a presenziare: cogliendo perfettamente lo spirito dell’Università, che è popolare e propone ‘formazione dal basso’, hanno contribuito con una riflessione sulla loro esperienza di inclusione tramite lo sport alla lezione”.

E così, i preparati e motivatissimi relatori – due dirigenti della Sant’Ambroeus Fc diMilano, squadra di calcio multietnica e l’avvocato Alberto Guariso dell’ASGI di Milano – hanno avuto modo di trovare subito un riscontro concreto delle loro interessanti relazioni nell’esperienzarugbistica di Saronno e di Varese, oltre che negli interventi sul ciclismo ambientale della referente locale di FIAB e di quella della nazionale di calcio a 5 dei pazienti psichiatrici, campioni del mondo in carica (Il 27 marzo prossimo il “loro” film, premiato con ilDavid di Donatello, verrà proiettato a Saronno).

Le due ore di intenso scambio e dibattito si sono concluse con l’aggiornamento dell’avvocato Guariso sulla sentenza – di rilievo nazionale - della Corte d’Appello di Milano che ha confermato la condanna dellaLega Nord di Saronno, del suo segretario Davide Borghi e della Lega Nord nazionale per discriminazione, a causa di alcuni manifesti che definivano “clandestini” i richiedenti asilo che sarebbero dovuti arrivare a Saronno qualche anno fa. Guariso è il legale dell’Associazione Studi Giuridici Immigrazione che ha seguito il caso.


Si riprenderà il 18 marzo (ore 21,00, Auditorium Aldo Moro) con una lezione sulle cosiddette “disobbedienze”, con due ospiti particolarmente rilevanti: il giovane sacerdote emiliano don Mattia Ferrari, imbarcato sulla nave “Mediterranea” per salvare vite umane nel Mare Mediterraneo e il pastore valdese Davide Rostan, impegnato nella “sua” Valle di Susa nel soccorso ai migranti che tentano il passaggio in Francia.

“Parleremo di sport, ma anche di ‘azioni disobbedienti’; di diritto alla casa, ma anche di culture a confronto”, sottolineano gli organizzatori, appartenenti a svariate associazioni e gruppi che in città si occupano di tematiche sociali. “Non mancheranno, a fianco della ‘teoria’, i racconti di tante esperienze concrete, con testimoni noti e meno noti, ma ugualmente importanti, per confermarci che è possibile vivere tutte e tutti meglio in una società più accogliente ed inclusiva”. 

Uno schema vincente, che ha consentito all’Università delle Migrazioni di giungere alla quarta edizione, dopo avere sperimentato nei mesi scorsi al fortunata formula del Film Festival “Liberazioni”, con quattro partecipatissime proiezioni al Cinema Silvio Pellico. Parlando sempre di migrazioni, guerre e libertà.

Università delle Migrazioni

giovedì 20 febbraio 2020

Aree dismesse: che fare? - 2 Febbraio 2020

La serata pubblica convocata per dibattere delle aree dismesse saronnesi in ottica di un loro utilizzo a scopo sociale, ha espresso ricchi e propositivi contenuti sia tra i vari relatori intervenuti, tra i quali il Prof. Giuseppe Micciarelli e la Prof.ssa Maria Francesca de Tullio della Rete Nazionale dei Beni Comuni Emergenti e ad Uso Civico, sia dagli interventi del pubblico presente, associazioni saronnesi e cittadine/i.

Marco Eberle, di Attac Saronno, ha tracciato un profilo storico su queste aree protagoniste negli ultimi 25 / 30 anni di varie stesure del PGT, ma lasciate per lo più inutilizzate in questo lasso di tempo, a fronte di una volontà cittadina che, organizzandosi in associazioni piuttosto che collettivi giovanili, ha dimostrato il forte desiderio di un loro recupero ad uso sociale.



Aree che rientrano a pieno titolo in quelli che Micciarelli definisce "Ex-luoghi" (Ex-Isotta Fraschini, Ex-Asilo Filangeri a Napoli,....) cioè aree o strutture che hanno cessato la loro funzione originaria (produttiva o sociale) ma che possono rappresentare una nuova opportunità per la cittadinanza.

Con il loro ri-utilizzo sociale infatti potrebbero nascere nuove esperienze di autorganizzazione e cooperazione, a patto che non le si lasci cadere nel dimenticatoio o nel degrado, prodromici alla loro "valorizzazione" (economica) e alla conseguente (s)vendita sul mercato a scapito di tutti.

Esempi di autorganizzazione per la gestione di questi beni (pubblici o privati) da parte di abitanti (non solo cittadini) portati dalla de Tullio (comune di S. Vito dei Normanni), dimostrano anche come si possano creare nuove economie locali per combattere la fuga di giovani dalle città. Fin qui le relazioni previste per la serata.

Alla serata è stato invitato, con facoltà di intervenire, l'avv. Angelo Proserpio, il quale aveva partecipato alla riunione introduttiva a questo percorso (4 dicembre 2019) di Attac Saronno, intervenendo a proposito dell'imminente passaggio di proprietà dell'area ex-Isotta.

Proserpio ha accettato l'invito e ha preso la parola dal pubblico, proseguendo dal suo punto di vista la riflessione sul dualismo, destinazione-gestione, per "mettere al sicuro" dalle regole del mercato immobiliare e dalla speculazione edilizia questo Bene che potrebbe diventare Comune.

L'avvocato ha fatto riferimento ad un investimento a fondo perduto (donazione) da parte della nuova proprietà dell'area alla comunità saronnese attraverso una società privata costituitasi allo scopo di vedersi assegnare l'area dal tribunale denominata "Saronno - Città dei Beni Comuni S.r.l.".

Anche in risposta all'intervento di Proserpio, la prof.ssa De Tullio si riferisce ad altri esempi che testimoniano, come in casi analoghi a Saronno (Ri-Maflow a Milano, molto vicino territorialmente), come le condizioni siano quella di mantenere una destinazione d'uso collettiva del bene che si va a recuperare e che si mettano in campo metodi decisionali collettivi in merito alle varie forme di governo da esercitare sulla gestione del  bene.

Micciarelli inoltre, citando due pericoli che potrebbero verificarsi con la presenza di una S.r.l. (greenwashing e commonwashing, cioè utilizzo di capitali comunque speculativi, ma con immagine "common" o ecologica) e sottolineando la complessità del caso specifico, rilancia sulla necessità di fare rete tra associazioni e/o tra associazioni e cittadini affinchè si possano richiamare tutte quelle competenze per "andare a vedere le carte" e quindi scegliere la soluzione migliore perchè si possa parlare davvero di un Bene Comune per uso e gestione a servizio di tutte e di tutti.

Inoltre il tema dei Beni Comuni è legato a doppio filo a due campagne di Attac Italia, che verranno a breve poste all'attenzione della cittadinanza, riguardanti due testi di legge di inziativa popolare sulla finanza locale e sulla ri-pubblicizzazione di Cassa Depositi e Prestiti, la banca (pubblica fino al 2003) che prestava denaro a tassi "politici" di interesse agli Enti locali, per una loro riappropriazione della funzione a favore dei cittadini.

Rivedi il video della serata a questo link!

L'incontro, partecipato da un pubblico numeroso, che ha riempito la sala della Nevera è stato concluso con un invito alla cittadinanza interessata a monitorare con noi l'evolversi della situazione perchè si tenga alta l'attenzione su quest'area e si intavoli una riflessione collettiva finalizzata a trasformarla DAVVERO in un Bene Comune.

Attac Saronno