“Sport e inclusione”:
questo il titolo della prima lezione dell’Università delle
Migrazioni di Saronno, che ha riaperto i battenti mercoledì 19 febbraio 2020, nella consueta sede dell’Auditorium Aldo Moro.
Proprio l’inclusione
sarà il fil rouge dell’edizione di quest’anno, che si
snoderà lungo 5 mensilità, ogni terzo mercoledì del mese fino a
giugno. Diversi i temi attraverso i quali si esploreranno le
dinamiche dell’inclusione, che certamente riguardano i migranti
presenti sul territorio, ma anche molti nativi.
“Perché? Perché ci
sembra che proprio l’inclusione sia un obiettivo sempre meno
presente nelle politiche sociali e soprattutto in quelle migratorie,
a livello nazionale ed europeo”, affermano gli organizzatori,
visibilmente soddisfatti per l’esito della Prima lezione. “Abbiamo
invitato tutte le società e i gruppi sportivi del territorio, alcuni
dei quali hanno risposto al nostro appello. Ma non si sono limitati a
presenziare: cogliendo perfettamente lo spirito dell’Università,
che è popolare e propone ‘formazione dal basso’, hanno
contribuito con una riflessione sulla loro esperienza di inclusione
tramite lo sport alla lezione”.
E così, i preparati e
motivatissimi relatori – due dirigenti della Sant’Ambroeus Fc diMilano, squadra di calcio multietnica e l’avvocato Alberto Guariso
dell’ASGI di Milano – hanno avuto modo di trovare subito un
riscontro concreto delle loro interessanti relazioni nell’esperienzarugbistica di Saronno e di Varese, oltre che negli interventi sul
ciclismo ambientale della referente locale di FIAB e di quella della
nazionale di calcio a 5 dei pazienti psichiatrici, campioni del mondo
in carica (Il 27 marzo prossimo il “loro” film, premiato con ilDavid di Donatello, verrà proiettato a Saronno).
Le due ore di intenso
scambio e dibattito si sono concluse con l’aggiornamento
dell’avvocato Guariso sulla sentenza – di rilievo nazionale -
della Corte d’Appello di Milano che ha confermato la condanna dellaLega Nord di Saronno, del suo segretario Davide Borghi e della Lega
Nord nazionale per discriminazione, a causa di alcuni manifesti che
definivano “clandestini” i richiedenti asilo che sarebbero dovuti
arrivare a Saronno qualche anno fa. Guariso è il legale
dell’Associazione Studi Giuridici Immigrazione che ha seguito il
caso.
Si riprenderà il 18 marzo (ore 21,00, Auditorium Aldo Moro) con una lezione sulle cosiddette “disobbedienze”, con due ospiti particolarmente rilevanti: il giovane sacerdote emiliano don Mattia Ferrari, imbarcato sulla nave “Mediterranea” per salvare vite umane nel Mare Mediterraneo e il pastore valdese Davide Rostan, impegnato nella “sua” Valle di Susa nel soccorso ai migranti che tentano il passaggio in Francia.
“Parleremo di sport, ma
anche di ‘azioni disobbedienti’; di diritto alla casa, ma anche
di culture a confronto”, sottolineano gli organizzatori,
appartenenti a svariate associazioni e gruppi che in città si
occupano di tematiche sociali. “Non mancheranno, a fianco della
‘teoria’, i racconti di tante esperienze concrete, con testimoni
noti e meno noti, ma ugualmente importanti, per confermarci che è
possibile vivere tutte e tutti meglio in una società più
accogliente ed inclusiva”.
Uno schema vincente, che
ha consentito all’Università delle Migrazioni di giungere alla
quarta edizione, dopo avere sperimentato nei mesi scorsi al fortunata
formula del Film Festival “Liberazioni”, con quattro
partecipatissime proiezioni al Cinema Silvio Pellico. Parlando sempre
di migrazioni, guerre e libertà.