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lunedì 16 marzo 2020

Servizi sociali per tutte e tutti - 12 febbraio 2020

I servizi sociali, una volta fiore all'occhiello del comune di Saronno, sono stati negli ultimi anni snobbati e depotenziati dall'attuale amministrazione. Dalla chiusura dello sportello migranti (una delle prime mosse di questa giunta) alla riduzione ad "appuntamentificio" per la richiesta del servizio erogato alla cittadinanza. Il risultato è stato quello di creare disagio sia alle persone migranti residenti a Saronno sia ai saronnesi con la ovvia creazione di code agli uffici.

Dis-servizi sociali verrebbe quindi da dire......

Viene cosi introdotta la serata da Roberto Guaglianone di Attac Saronno. Seconda serata inserita nel dibattito cittadino pre-elettorale (la prima trattava il tema delle aree dismesse) per discutere di servizi sociali comunali che dovrebbero essere a servizio di tutte e tutti in un'ottica di gestione partecipativa dal basso, ma che rischiano di diventare un servizio in decadenza.


Esattamente l'opposto di quanto portatoci a conoscenza da Chiara Marchetti del Ciac Onlus di Parma, ovvero un modello nato all'inizio degli anni '90, precursore di quello che poi sarà chiamato SPRAR (ora SIPROIMI) che ha saputo con il giusto connubbio di partecipazione della cittadinanza e della disponibilità dell'amministrazione, quindi a livello locale, accogliere e tutelare persone richiedenti asilo o rifugiati, non creando situazioni differenziate rispetto ai cittadini residenti ma inserendoli in contesti quotidiani piuttosto che servizi sociali in comunione, portando benefici sia ai parmensi, sia ai migranti e sia per i servizi stessi.

Infatti con questo tipo di approccio nel dare risposte alle necessità di cittadini residenti e stranieri, anche i servizi erogati hanno per forza di cose fatto di necessità virtù (appunto), migliorando l'erogazione del servizio sempre più complanare tra i due soggetti richiedenti per soddisfarne la comune esigenza. Sino ad arrivare a sperimentare situazioni dove all'interno del comune (inteso come luogo fisico) vengono inserite realtà costituite da rifugiati che danno loro stessi un servizio alla cittadinanza locale, come può essere anche semplicemente quello di compilare un modulo.

Tutte esperienze che attraverso la competenza e la formazione riescono a fare leva sulla sensibilità delle persone nel vedere in un altro modo lo "straniero" e quindi, anche sul piano culturale, ad accettarlo e ad includerlo nel vivere quotidiano.

Confidiamo che dopo queste due serate i prossimi rappresentanti della futura amministrazione saronnese sappiano trarre il suggerimento che abbiamo voluto trasmettere ovvero che la partecipazione della cittadinanza alle decisioni da assumere in futuro è fondamentale perchè il comune torni a svolgere la propria funzione civica, di prossimità nei confronti della stessa e di lungimiranza sociale grazie al suo coinvolgimento.

Attac Saronno

domenica 1 marzo 2020

UniMig 2020 - "Sport e Inclusione" - 19 Febbraio 2020

“Sport e inclusione”: questo il titolo della prima lezione dell’Università delle Migrazioni di Saronno, che ha riaperto i battenti mercoledì 19 febbraio 2020, nella consueta sede dell’Auditorium Aldo Moro.

Proprio l’inclusione sarà il fil rouge dell’edizione di quest’anno, che si snoderà lungo 5 mensilità, ogni terzo mercoledì del mese fino a giugno. Diversi i temi attraverso i quali si esploreranno le dinamiche dell’inclusione, che certamente riguardano i migranti presenti sul territorio, ma anche molti nativi.

“Perché? Perché ci sembra che proprio l’inclusione sia un obiettivo sempre meno presente nelle politiche sociali e soprattutto in quelle migratorie, a livello nazionale ed europeo”, affermano gli organizzatori, visibilmente soddisfatti per l’esito della Prima lezione. “Abbiamo invitato tutte le società e i gruppi sportivi del territorio, alcuni dei quali hanno risposto al nostro appello. Ma non si sono limitati a presenziare: cogliendo perfettamente lo spirito dell’Università, che è popolare e propone ‘formazione dal basso’, hanno contribuito con una riflessione sulla loro esperienza di inclusione tramite lo sport alla lezione”.

E così, i preparati e motivatissimi relatori – due dirigenti della Sant’Ambroeus Fc diMilano, squadra di calcio multietnica e l’avvocato Alberto Guariso dell’ASGI di Milano – hanno avuto modo di trovare subito un riscontro concreto delle loro interessanti relazioni nell’esperienzarugbistica di Saronno e di Varese, oltre che negli interventi sul ciclismo ambientale della referente locale di FIAB e di quella della nazionale di calcio a 5 dei pazienti psichiatrici, campioni del mondo in carica (Il 27 marzo prossimo il “loro” film, premiato con ilDavid di Donatello, verrà proiettato a Saronno).

Le due ore di intenso scambio e dibattito si sono concluse con l’aggiornamento dell’avvocato Guariso sulla sentenza – di rilievo nazionale - della Corte d’Appello di Milano che ha confermato la condanna dellaLega Nord di Saronno, del suo segretario Davide Borghi e della Lega Nord nazionale per discriminazione, a causa di alcuni manifesti che definivano “clandestini” i richiedenti asilo che sarebbero dovuti arrivare a Saronno qualche anno fa. Guariso è il legale dell’Associazione Studi Giuridici Immigrazione che ha seguito il caso.


Si riprenderà il 18 marzo (ore 21,00, Auditorium Aldo Moro) con una lezione sulle cosiddette “disobbedienze”, con due ospiti particolarmente rilevanti: il giovane sacerdote emiliano don Mattia Ferrari, imbarcato sulla nave “Mediterranea” per salvare vite umane nel Mare Mediterraneo e il pastore valdese Davide Rostan, impegnato nella “sua” Valle di Susa nel soccorso ai migranti che tentano il passaggio in Francia.

“Parleremo di sport, ma anche di ‘azioni disobbedienti’; di diritto alla casa, ma anche di culture a confronto”, sottolineano gli organizzatori, appartenenti a svariate associazioni e gruppi che in città si occupano di tematiche sociali. “Non mancheranno, a fianco della ‘teoria’, i racconti di tante esperienze concrete, con testimoni noti e meno noti, ma ugualmente importanti, per confermarci che è possibile vivere tutte e tutti meglio in una società più accogliente ed inclusiva”. 

Uno schema vincente, che ha consentito all’Università delle Migrazioni di giungere alla quarta edizione, dopo avere sperimentato nei mesi scorsi al fortunata formula del Film Festival “Liberazioni”, con quattro partecipatissime proiezioni al Cinema Silvio Pellico. Parlando sempre di migrazioni, guerre e libertà.

Università delle Migrazioni