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giovedì 18 aprile 2019

Ne' con l'oligarchia finanziaria, ne' con i sovranisti: prima le persone!

La doppia negazione contenuta nel titolo della serata, oltre ad indicare il bivio al quale ci troviamo davanti, vuole sicuramente essere un punto di partenza per capire come possiamo evitare tale percorso quasi obbligatorio impostoci da politiche nazionali-europee e riporare invece al centro le persone con i propri interessi e i propri bisogni quotidiani.

Dal suo fallimento, che Marco Bersani individua con l'entrata in vigore del Trattato di Maastricht, l'Europa ha infatti abdicato alle proprie politiche sociali, o comunque neutrali, a favore dei cittadini e delle cittadine, passando a politiche liberiste atte a favorire il mercati, i grandi capitali e la finanza speculativa. Provvedimenti che nell'arco di 25 anni non solo non hanno portato ai cambiamenti a gran voce pretesi da tutti, dopo la crisi di poco più 10 anni fa, ma che molto probabilmente, saranno la causa di un quasi imminente ripresentarsi di una nuova crisi.

Chi ha provato a smarcarsi da queste politiche "fallimentari" è stata la Grecia, con la propria odiessa intrapresa contro l'allora Troika (Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea) che alla fine l'ha vista spuntarla, costringendo il piccolo Paese europeo a piegarsi al famoso memorandum firmato da Tsipras per "rientrare" dal debito contratto. 

Proprio il caso greco è quello che, secondo Marco, da inizio a tutti quei movimenti (poi partiti) sovranisti che inneggiano, ponendosi dalla parte del popolo, ad un ritorno alla sovranità nazionale, quella entro i propri confini. 

Un'avanzata scaturita dal crollo della fiducia del ceto medio nei confronti della classe dirigente, iniziato con la fine dello stato sociale retto dalle politiche pre-Maastricht e concluso appunto, con la fine di una sorta di contropartita sociale che faceva tollerare al popolo quelle condizioni favorevoli alla "casta" allora accettate, ma ora trasformatesi in privilegi a causa dell'impoverimento e alla mancanza di sostentamento sociale.

Diventa facile, quasi legittimo parlare "alla pancia" del popolo per un richiamo alla ribellione contro queste elite, da parte di questi "sovranisti di destra". I quali però "mettono in scena" solo un continuo attacco verso queste politiche europee finendo poi per assecondarle e proporle nei rispettivi Paesi, a scapito del popolo stesso.

Per i "sovranisti di sinistra" il ritorno ai confini nazionali viene visto invece come un ritorno al passato, alla sicurezza perduta in termini di  diritti e tutele sociali e di democrazia.....salvo non considerare (e quindi prendere coscienza) dell'attuale momento nel quale viviamo e ai problemi che ci si parano davanti come i cambiamenti climatici, le migrazioni ovvero fattori che dovranno essere necessariamente affrontate a livello europeo o globale.



Occorre quindi costruire un'Europa diversa dall'attuale, cancellando ogni vincolo liberista, uscendo dalla trappola del debito, con il ritorno al controllo pubblico della Banca Centrale Europea (prima fautrice della speculazione finanziaria con il suo "prestare" nostri soldi alle altre banche, le quali ce li "prestano"....ad interesse!), il ritorno alla separazione tra banche commerciali e banche di investimento, per tutelare i risparmiatori...e non gli scommettitori!

ATTAC Saronno